domenica 21 agosto 2011

luoghi (comuni) dall'Europa

di lo Scorfano

Sul traghetto che dalla Germania del Nord porta alla Danimarca, in mezzo al mare sulla tratta Puttgarden-Rodby, in acque forse non più territoriali, sono andato in bagno a fare la pipì. Volevo poi lavarmi le mani, come è mia abitudine, ma dei tre lavandini presenti nessuno funzionava: abituato ai cessi pubblici tedeschi, imbattibili e a pagamento, sono rimasto sconcertato per l’inconveniente, immobile e attonito davanti allo specchio. Un signore che era lì vicino a me (un signore tedesco) mi ha guardato e, ridendo fortissimo di risata tedesca, mi ha detto: «Too close to Danmark, ahahahahaha».

Benché sia per noi sorprendente, è infatti così: in Germania le cose funzionano, in Danimarca, mediamente, no. E resta vero che i danesi sono biondi e gentilissimi e vanno in bicicletta, come luogo comune vuole. Ed è anche vero che hanno una bellissima bandiera ovunque sventolante. Però non è mica tanto vero che sono sempre educati e civilissimi, anzi: 
   le loro città sono più sporche delle nostre (della mia, almeno), non fanno mai (proprio mai) la raccolta differenziata della plastica, e almeno un paio di volte hanno cercato di fregarmi il resto al ristorante. Insomma, molto biondi ma anche un po’ mediterranei, nel complesso. Però hanno bellissimi ed efficientissimi parchi eolici, prendiamo nota.

Anche i tedeschi, però. Tolti i cessi pubblici, vero segno di ineguagliabile primato, ci sono le autostrade: e sulle autostrade i tedeschi sono strani e insopportabili. Forti dell’assenza di limiti e regole, essi tedeschi vanno infatti a duecento all’ora, perlopiù. Il che, se sei su due corsie di cui una occupata da camion, è un bel problema: o vai a duecento all’ora come loro, o vai a novanta come i camion. Oppure ti destreggi tra gli uni e gli altri rischiando ogni volta di morire: il che, detto francamente, allo stato attuale dispiacerebbe un po’.

Poi, sempre sulle autostrade tedesche, ci sono i lavori di manutenzione delle medesime autostrade tedesche: tantissimi lavori, sempre in corso (cos’avranno da manutenere, mi chiedevo io), decine di chilometri di lavori, costantemente «baustelle» e conseguenti interminabili «stau», code. Anche perché i lavori, sulle autostrade tedesche, occupano dieci o quindici chilometri alla volta: e il bello (e quasi incredibile, a pensarci dai luoghi comuni di quaggiù) è che lungo quei quindici chilometri segnati come «lavori» (baustelle) non si vede quasi mai nessuno che davvero «lavori». Perlopiù sono tratti di strada deserti: a volte c’è un gruppo di operai che chiacchiera e fuma, spesso non c’è proprio nessuno, qualunque ora sia. Sono lavori tedeschi, ma sulla Salerno – Reggio Calabria non farebbero affatto brutta figura.

Poi c’è Amsterdam. L’antipatia che Amsterdam mi ha subito suscitato è diffcilmente descrivibile. In seguito ho anche un po’ cambiato idea, ma non abbastanza nel complesso (alcuni ponti e canali tra le cosiddette «9 strade» mi hanno fatto un po’ cambiare atteggiamento, diciamo). E quelle biciclette, soprattutto… Perché sarà senz’altro vero che gli olandesi vanno in bicicletta dappertutto e questo è un gran bene; ma è anche vero che le biciclette ad Amsterdam sono in mano a gruppi molestissimi di turisti, che non sanno andarci, che rischiano di ammazzarti a ogni svolta, che cazzeggiano su due ruote in modo assai pericoloso: perché per cazzeggiare in città, a dire il vero, due gambe sono più che sufficienti. E insomma: i turisti in bicicletta di Amsterdam mi sono sembrati come i turisti sulla torre di Pisa in Italia: un branco insopportabile. Solo che quelli in Italia, sulla torre di Pisa, non rischiano di metterti sotto ogni metro e mezzo. Al massimo possono volare giù, e tanti saluti a casa.

E poi c’è stato anche il Belgio: e chi ha detto che il Belgio è noioso? Uno che non c’è mai stato, evidentemente. Belle cittadine, cioccolata buonissima, gamberetti grigi strepitosi: già questo mi pare che basti. E poi, se mi permettete di tornare zigzagando alla Danimarca, lo sapete che essa non è affatto «piatta» come si dice, vero? La Danimarca è tutta dolci colline, in effetti. Cosa che la rende assai piacevole da girare con calma, peraltro. Certo, è un paese piacevole senza niente da vedere, obiettivamente. Come la sua capitale, Copenhagen: non mi ricordo chi mi aveva detto che secondo lui era la più bella città europea dopo Parigi. Non me lo ricordo, ma senz’altro è un pirla che non ha visto né Napoli né Palermo (per non citare Roma, Firenze, Venezia ecc.). Sì, Copenhagen è una città molto gradevole, lo ammetto; ma nient’altro, però. E soprattutto senza niente che valga davvero la pena di essere visto (a meno che l’ineffabile Sirenetta, secondo voi…).

A Lubecca invece piove sempre, il che è un guaio. O almeno io ci sono stato quattro giorni e ha piovuto ininterrottamente per quattro giorni: il che è stato un vero guaio. E a Lubecca, secondo me, i tedeschi sono un po’ meno tedeschi che a Norimberga o a Monaco di Baviera, benché la loro città sia più bella di quelle bavaresi. Però i treni per Amburgo funzionano bene e sono frequenti. E se ci incontrate sopra una comitiva di capellutissimi ed enormi tifosi dello Schalke 04, tutti borchiati e tatuati, non fate come me: cioè non abbiate paura per la vostra vita. Sembrano barbari cattivi, ma in realtà, benché ubriachi già alle 10 del mattino, sono educatissimi e si alzano dal loro posto per andare a buttare una piccola carta nell’apposito raccoglitore di piccole carte.

E, in ultimo, a proposito di barbarie… Bello il nord Europa, ci mancherebbe; bella la Danimarca, figuriamoci; civilissimi i fiamminghi e gli anseatici, manco a dirlo. Però la sensazione resta, comunque. Ed è una sensazione che non si sa di avere finché non si riesce, improvvisamente, a darle un nome, la parola che si era cercata per tutta la vacanza. Ecco, saranno pure meglio organizzati di noi, non c’è dubbio; e saranno pure abituati a far funzionare le cose meglio di noi, lo so bene; e sono anche più efficienti di noi, non eccepisco. Però restano «barbari», come duemila anni fa; non so perché e percome, ma sono e restano barbari; biondi e organizzatissimi ed efficientissimi barbari (che mi immagino lo sconforto dei nostri antenati romani, quando se li videro arrivare da lassù…). Barbari che non usano il bidet, il che chiude qualsiasi possibilità di discutere. Perché io, perdonatemi, di civiltà, con chi non usa il bidet non ci discuto mica.

24 commenti:

  1. Proprio vero, niente è più divertente dei luoghi comuni... Io, a dire la verità, ogni volta che sono rientrata dalla Germania in Italia ho avuto uno shock prolungato. Ma forse vivo a latitudini meno civili... Ciao e bentornato!

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  2. Ancora più divertente è mescolare luoghi comuni a cose vere. E sulle mie latitudini lascerei perdere, che io invidio le tue (se ho ben capito quali sono)...

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  3. Meno male che qualcuno si permette di parlare male dei nordici. Ma per capirne di più bisogna viverci e non fare una capatina di 4 giorni ed emettere la sentenza a morte di tutto il nord. Ma che c`avrà poi questa italietta qua piena di merda, sporca di merda che affiora a volte anche a piazza San Marco. Ma la cosa che piU´mi infastidisce quegli italianotti che tentano di sembrare eleganti e poi hanno le ascelle e il deretano che PUZZANO. Nonostante il bidet.

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  4. Be', i tedeschi non sanno guidare, è assodato. Cioè, rispettano i limiti di velocità e danno sempre la precedenza quando devono, ma l'abilità in sé manca, soprattutto per i tedeschi che non vivono nelle grandi città.

    Se non ricordo male il tuo percorso, hai trovato lavori in corso perché stanno facendo la terza corsia un po' ovunque nella direttrice Monaco-Francoforte-Colonia-Amburgo, perché quella è la tratta più vecchia e quindi ancora a due corsie.

    Comunque fidati che i lavori li finiscono. Sembra di no, sembra che non facciano niente, ma poi un bel giorno spunta una terza corsia dal niente :-)

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  5. @Tommy
    La tratta è stata perlopèiù quella, infatti. Però, benché sia sicuro che i lavori li finiscano davvero, mi chiedo ancora come facciano... ;)

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  6. Perché io, perdonatemi, di civiltà, con chi non usa il bidet non ci discuto mica.

    Già...

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  7. mi chiedo ancora come facciano... ;)

    È qualcosa che c'entra con i moccoli dei milioni di automobilisti fermi in coda, credo sfruttino le energie o roba del genere. È tutto molto futuristico...

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  8. Be', io allora ho contribuito veramente molto. Dovrebbero rimborsarmi qualcosa, tutto sommato.

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  9. Anche a me Amsterdam o o comunque le grandi città del Nord non hanno fatto una grande impressione ( anche se non mi sono dispiaciute ), forse perchè piuttosto monotone nell'assetto. Più che di barbarie, parlerei di monotonia generalizzata, che non è di per sè un difetto.

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  10. @giacy.nta: Io, Amsterdam, più che monotona, l'ho trovata volgare. Amburgo e Copenhagen sono forse monotone, ma non mi sono sembrate per niente sgradevoli, tutt'altro. Su Amsterdam ho molti dubbi in più.

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  11. In Danimarca c'è Legoland da vedere. E anche Bonbonlandia (una città costruita con le caramelle e dolciumi vari).

    Copenhagen è carina, come tutte le grandi città del Nord. Carina.

    A lubecca sei stato a mangiare da Kartoffelkeller?

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  12. A Lubecca non sono stato dove scrivi tu, ma ho sempre mangiato benissimo. Tranne l'ultima sera, perché, causa pioggia ininterrotta, avevo raffreddore e febbre e mi sono infilato nel posto più vicino all'albergo, che era un ristorante greco, e me ne sono pentito.

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  13. sono d'accordo riguardo ai giudizi sul belgio.
    non sono d'accordo in merito ad amsterdam.
    sono d'accordo a metà circa le autostrade tedesche. perché è vero quel che scrivi - io aggiungerei pure: mancanza di autogrill -, ma, se non è cambiato il sistema negli ultimi tempi, io ricordo che le autostrade tedesche erano gratuite. lo sono ancora? perché in tal caso, c'è una bella differenza con l'italia dove paghi il pedaggio per trovare la coda assurda per lavori assurdi.

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  14. Bentornato prof,

    grazie del resoconto del viaggio. Interessante conoscere i vari punti di vista dei turisti italiani in giro per i vari paesi.

    Una notarella di colore riguardo la tua battuta di chiusura del post: scrivi che non discuteresti facilmente con le persone che non conoscono o usano il bidet.

    Beh, attenzione attenzione, dovresti di colpo chiudere i rapporti con un pò tutto il mondo anglosassone (UK e USA), con il mondo germanico ed anche con parte del mondo francofono: scrive wikipedia che in Francia il bidet viene facilmente tralasciato anche nelle nuove costruzioni di piccole dimensioni o di formato economico.

    Una bella fettina dell'avanzato mondo occidentale, ohibò.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Bidet

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  15. Deve essere stato un gran bel viaggio, organizzarlo a dovere deve essere stato impegnativo, ma ne è valsa la pena o sbaglio? Una domanda da maniaca Lonely planet: soddisfatti delle guide turistiche?

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  16. @nonunacosaseria
    Effettivamente sì: le autostrade tedesche sono gratuite. Così come quelle danesi, belghe e olandesi. A parte gli inutili svizzeri, non ho pagato nemmeno un chilometro, quest'anno.

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  17. @Marco cuore_vivo
    Si scherza, Marco, soprattutto si scherza... (benché l'igiene intima sia un elemento di grande rilievo nella scala delle mie priorità, lo confesso)

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  18. @ste
    Le guide turistiche, noi le compriamo soprattutto per criticarle, tutte, senza distinzioni. Ci piace essere noiosi e incontentabili ;)

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  19. A me Amsterdam era piaciuta, però era Natale e faceva un freddo cane, e di gente in bici non è che ce ne fosse molta :-)
    E' un fatto però che una nottata sulle autostrade tedesche di ritorno dalla Norvegia me le ricordo come un incubo. Niente lavori, ma i camion e i macchinoni tedeschi a duecento all'ora me li ricordo :-/
    Bentornato :-)

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  20. Sulla civiltà della Danimarca, paese splendido e dalla bella capitale: io ci ho conosciuto coppie non sposate che crescevano i loro figli grazie al sostegno della loro socialdemocrazia, poi i danesi possiedono, per averlo peraltro inventato, un sistema di folkhojskoler (scuole popolari) in cui chiunque, di qualcunque età, e in qualunque momento, può migliorare la propria istruzione e diventare una persona migliore (sono state inventate peraltro dallo stesso tipo che diceva che il latino e il greco dovevano essere banditi dalle scuole, ma vabbeh).
    Soprattutto, avevo una ragazza danese di una dolcezza infinita...

    uqbal

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  21. La solita tecnica.
    Di solito quando non sto a mio agio, anzi devo nascondere un malessere profondo, cerco di concentrare l`attenzione sugli altri in modo che non ci si occupi di me. Ci avete provato, ma non sapete che si puo leggere anche tra le righe, e credetemi siete messi tutti piuttosto male. Prendetevi piu cura di voi

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  22. lasciate perdere il nord e le sue bellezze, stranezze o altro non ne capite un gran che. Anche questo si legge tra le righe.

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  23. Avevo perso le speranze di ritrovare la sua scrittura. Sono felice di essermi imbattuta in questo blog dove posso leggerla. Per una volta devo dire grazie a Faccialibro dove il link di un'amica mi ha portato qui. Lieta di risentirla, la leggerò con piacere.
    M.G

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  24. Gentile M.Grazia, il piacere è mio. E lei è anche troppo generosa di complimenti, mi lasci dire... ;)

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)