sabato 13 luglio 2013

Le emozioni

del Disagiato

Ieri mattina ho letto un racconto di Čechov che mi ha emozionato molto. S'intitola La signora con il cagnolino. Finito di leggerlo, mi sono messo il libro sul petto, ho chiuso gli occhi e ho smesso di respirare per qualche secondo, pensando che la letteratura, quando fa così, quando ti becca a tradimento, è davvero bella. Poi ho chiuso il libro, ho preparato la tavola per pranzare e ho riempito una pentola d’acqua, per la pasta. Ecco, ieri ho fatto queste cose con più speranza. Ero felice e, non so esattamente come dire, con tanta voglia di fare quello che dovevo fare: voglia di prepararmi il pranzo, voglia di vestirmi e di uscire per andare a lavorare. E voglia anche di lavorare, naturalmente. Ho pensato addirittura che quello che ho è un po’ quello che ho sempre voluto. Ho pensato questo, emozionato, caricato. Merito del bellissimo racconto di Čechov. A volte bastano poche pagine fatte come si deve perché si realizzi un miracolo, perché si presenti un Dio in casa tua. Immagino sarà capitato anche a voi di sentirvi così dopo aver ascoltato una bella canzone o aver letto una buona pagina. O magari dopo aver visto un quadro. Mentre mi mettevo le scarpe per andare in libreria, vi giuro che a un certo punto ho pensato di aver capito tutto. Poi sono uscito di casa e, prima di raggiungere la macchina, ho dato un occhio alla cassetta della posta. Nella cassetta c’era una lettera della Regione Lombardia. L’ho aperta subito. La lettera mi consigliava di pagare il bollo della macchina, 180 euro, prima della fine del mese. Porcogiuda, ho detto davanti alla cassetta della posta. E poi mi sono messo la lettera in tasca e sono andato verso il garage dimenticandomi completamente di Čechov e della signora con il cagnolino. Non ci ho più pensato. L’emozione, la speranza e l’energia che avevo in corpo sono evaporate senza lasciare alcuna traccia. In macchina, come sempre, ho ascoltato un po’ di musica e come sempre ho pensato alle cose da fare in negozio, una volta arrivato. Poi sono arrivato in negozio, ho salutato i colleghi e ho incominciato a fare il mio lavoro in attesa della sera, di abbassare la saracinesca, di vedere qualcuno o di vedere un film, prima di andare a letto. Come sempre.