lunedì 2 dicembre 2013

Il bello


del Disagiato



Qualche giorno fa sono andato a Genova per una brevissima gita e mi è capitato, camminando senza una meta, di incrociare una bella cattedrale che si chiama Cattedrale di San Lorenzo. Non so dirvi esattamente perché – non sono un esperto di architettura e tantomeno sono sensibile alle cose religiose – ma mi piaceva tantissimo, così tanto che sono rimasto a guardarla per una ventina di minuti, in piedi, con le mani a visiera per schermare la luce del sole che si riversava sulla piccola piazza antistante. Sulle poche scale d’ingresso erano seduti uomini e donne, studenti e immigrati, a mangiare, fumare e chiacchierare: che bello, ho pensato. Che bello che le persone facciano cose su queste scale, che gli studenti facciano gruppo per parlare, che chi ha un passaporto diverso dal mio si ritrovi per pranzare con un panino o, chissà, anche solo per pensare e fare un punto della situazione. Poi, invece, più guardavo la splendida facciata e più non tolleravo quelle presenze umane in pieno bivacco, come fossero su una panchina di un parchetto di periferia. E allora ho pensato che una chiesa, o qualsiasi altra cosa costruita per essere bella, è più bella se anche noi, soprattutto se noi, la consideriamo tale, se anche noi rispettiamo la sua sacralità, la sua armonia, i suoi intenti. Insomma, davanti alla cattedrale di San Lorenzo io metterei un cartello con scritto: "Vietato sedersi sulle scale. Non si fa".